mercoledì 21 luglio 2010

winter winds.

in realtà avevo scritto tanto.
ma le mani poi si sono bloccate e queste telecomunicazioni ingombrano il cuore e cancellano gli spazi.
ma erano semplici parole.
ripensavo alle tue,poco fà.rileggevo la lettera che con tanta cura hai riposto nelle mie mani.ripensavo al profumo di fiori che sento sempre quando passo per la strada verso casa tua.
ci sono attimi nella vita in cui ti rendi conto che le parole sono il peggior mezzo che possiamo usare.
si scrivono fiumi di lettere pur essendo consapevoli che mai manterremo le promesse fatte.
sono solo bugie che rotolano attraverso lo spazio e il tempo.quello in cui noi viviamo,quello in cui noi continuamo a credere che sia vero.
bisogna rifugiarsi nelle parole solo con la consapevolezza di avere delle ossa forti.altrimenti,ci si frantuma le gambe e il cuore.
il tempo non cancella proprio niente.se non siamo noi a deciderlo e volerlo.
ma poi ripenso alle corse in bicicletta e ai sorrisi mai negati.
ci sono così tanti sorrisi che ci fanno stare bene.
ma molte volte tra quelli non troviamo quello che più ci riempie il cuore.
e il perchè,non lo so.
ma la verità è che nasciamo con qualcosa di negato e qualcosa di concesso.e lo si scopre solo continuando a contare quanti sassi sono caduti dalle nostre tasche.
ma pensiamola così,in fondo siamo solo vagabondi senza speranze in cerca di sensazioni tra poter tatuare sulla pelle.
pensiamola così,che il tempo non porta niente,solo i treni passano per allontanare.siamo cuori liberi che vagano per le vie sconosciute,non possiamo permetterci di rifugiarci in altre braccia,se non quelle degli alberi sotto i quali decidiamo di guardare le stelle.
non abbiamo tempo per pensare al perchè di tanto vuoto.riempiamo le nostre vite con esperienze e immagini indelebili.
è solo il pegno di essere nati liberi,questo.
pensiamola così.davvero.
e poi pensiamo anche che mancano solo poche settimane e poi un aereo mi ruberà.
e allora saranno altri,i pensieri.altre,le preoccupazioni.
le intercettazioni politiche non sono ancora arrivate ai nostri cervelli,cerchiamo di uscire dal controllo.
ma bisogna scegliere.o dentro o fuori.
dentro,si sa sempre cosa ci sia.
fuori,molto spesso no.
e non è solo per un senso di libertà,nè per una moda.ma lo scorrere del tempo voglio sentirlo sulla mia pelle.voglio sentire le ore bruciare di vitalità attraverso le reti del tempo.
non si può vivere davvero per nulla.dobbiamo decidere di essere qualcuno.altrimenti si muore con la paura e non con il sorriso tra le mani.
siamo ancora quegli eroi pronti ad affrontare ogni impresa.siamo ancora piccoli viandanti con il nodo alla gola ogni volta che si beve l'ultimo bicchiere insieme.
ripenso alle nuvole e al sole che si nasconde dietro esse.
ripenso a te,come in ogni attimo della mia vita.
ma il caldo appiccica le immagini al cuore,è solo colpa dell'umidità.non di altro.te lo giuro.
siamo così bravi,in fondo,a mentire.
nascondi le lettere.
è ora di esternarlo al mondo.
ma tranquillo, dopo torniamo là,e ci sdriamo a guardare le nuvole passare.
te lo prometto.
abbiamo a disposizione esperienze come mattoni.se alla fine della giornata non si è stanchi bisogna riavvolgere la cassetta e cercare le occasioni perse.

e allora,credo sia giusto pensare che non sia colpa nostra.che le freccie di cupido siano sempre cieche e siano intercettate dalla corruzione in cui viviamo.
è solo uno scherzo.
ma la strada ci aspetta,il mondo è troppo vasto per rimanere seduti ad aspettare.
non si muore tutte le mattine,si muore una volta sola..
vagabondi,viandanti,senza meta,senza speranza.

è ora.

Nessun commento:

Posta un commento