lunedì 28 giugno 2010

un viaggiatore ai confini del mondo.


rimaniamo avvolti nei nostri capelli caldi per il sole.
mi parli di paesaggi lontani e di tutte le tue esperienze,mentre giriamo l'angolo che porta alla strada della speranza.
quella che fai con il fiato sospeso,quella in cui cammini solo con chi hai il coraggio di raccontare di te.
mi ha fatto rinascere leggere parole scritte mesi fa.ho pensato che niente può essere perso veramente.
e sì.si impara più da una persona che da cento.
non si possono descrivere i momenti sospesi su per la collina con il prato verde come la speranza che aspetta solo di far fiorire parole nuove con i nostri gesti.
continuamo a camminare giù per le gole di strade ripide come i nostri stati d'animo.il tempo passa e i tramonti si susseguono.
oggi,non ho ancora aperto la posta,voglio aspettare.
l'aprirò quando il sole si sarà stancato e avrà lasciato posto alle stelle,quando tornando a casa scrollerò dalla schiena i soliti sorrisi e andrò alla ricerca di parole solo per me.
parole delicate come coltelli.
o come nuvole lontane.
non lo so.
tra un racconto e l'altro lasci perdere i miei difetti,mi dimentico dei tuoi pregi.
sono così grandi che si combinano insieme per dare vita a esseri umani che non ci assomigliano.
proprio come quelle persone a cui siamo soliti chiedere di noi.
domandiamo il perchè di tante cose a persone che hanno storie scritte addosso,diverse dalle nostre.
ci prendiamo gioco dei pali della luce,pensando che siano acchiappa sogni all'altezza delle nostre aspettati.
tranquillo,aspetterò domani,per avere nostalgia.
e io,che non volevo nemmeno essere presente.e io che stavo per perdermi tutto.
grazie,anima salva per avermi allungato un'ancora di speranza.
è ora di mettersi alla prova.
è ora di non avere più timore di niente.nemmeno di noi stessi.
è ora di esternarlo.
i now walk into the wild.

di nuovo il profumo di erba bagnata nel naso.di nuovo questo bisogno di vivere.

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